I trevigiani che ci leggono sanno bene che l’ultimo anno è stato segnato dalle azioni del collettivo ZTL WakeUp (Zona Temporaneamente Liberata, per chi c’era un ricordino della manifestazione del 2/2/2013: http://www.youtube.com/watch?v=BuxK18NvYhE ), prima con la vecchia amministrazione poi con la nuova maggioranza di centrosinistra.
In sostanza si tratta di un gruppo di giovani che entrano in spazi abbandonati (ex depositi, ex caserme…), li restaurano/ripristinano e ne fanno luoghi di aggregazione e socialità.
Ho iniziato a occuparmene perché, nonostante il campo civilistico non sia specificamente il mio ambito di ricerca, ritengo che il diritto come scienza sia qualcosa di più serio e articolato di un manganello per la repressione delle classi subalterne e dunque mi ero abbastanza scocciato di un ritornello sulla ‘legalità’ che fa acqua da vari punti di vista.
http://www.abcveneto.com/pagine/feb13/art/alberto-leoncini.html
Uno dei cavalli di battaglia a partire dai quali si dipana la mia riflessione è la possibilità di applicare in una funzione scriminante, come esercizio del diritto, l’art.838 cc che per comodità vi riporto:
“LIBRO TERZO. Della proprietà – TITOLO SECONDO. Della proprietà – CAPO PRIMO. Disposizioni generali
ARTICOLO 838
Espropriazione di beni che interessano la produzione nazionale o di prevalente interesse pubblico
Salve le disposizioni delle leggi penali e di polizia, nonché [le norme dell’ordinamento corporativo e] le disposizioni particolari concernenti beni determinati, quando il proprietario abbandona la conservazione, la coltivazione o l’esercizio di beni che interessano la produzione nazionale, in modo da nuocere gravemente alle esigenze della produzione stessa, può farsi luogo all’espropriazione dei beni da parte dell’autorità amministrativa, premesso il pagamento di una giusta indennità.
La stessa disposizione si applica se il deperimento dei beni ha per effetto di nuocere gravemente al decoro delle città o alle ragioni dell’arte, della storia o della sanità pubblica.”
Diciamo che è il contributo, se vogliamo, più innovativo perché le altre riflessioni su ambiti come la disciplina del possesso e i relativi frutti sono solo la chiosa su temi molto più battuti.
Giusto per far capire che non ho alcuna ‘cointeressenza’ particolare con ZTL ma solo la volontà di contribuire a un dibattito possibilmente serio e sensato, qui problematizzo la famosa nozione di ‘bene comune’, divenuta il nuovo vessillo della sinistra italiana.
L’occasione fu data da un dibattito, molto significativo, con il giurista Ugo Mattei- autore, fra l’altro di ‘Beni comuni, un manifesto’ (Laterza)- alla Fondazione Benetton [dentro l’articolo trovate anche il link della lezione pubblica tenuta a Treviso].
http://www.abcveneto.com/pagine/giu13/art/leoncini-alberto.html
Qui invece tratto più l’intonazione penalistica della faccenda:
http://www.abcveneto.com/pagine/ott13/art/alberto-leocini.html
Da ultimo alcune riflessioni su fogli di via e legittimazione dell’autorità.
http://www.abcveneto.com/pagine/feb14/art/al-leoncini.html
Chi volesse approfondire i temi della marginalità, della colpa d’autore, del diritto come strumento di repressione del disagio sociale qui può trovare qualificati e approfonditi spunti:
http://www.altrodiritto.unifi.it/index.htm
E adesso? Beh, qualcosa a questo riguardo dirò sul prossimo numero di Indipendenza ( www.rivistaindipendenza.org ), ma per quello vi rimando alla lettura della rivista. (pubblicità assolutamente non occulta)
Mi era sembrato troppo bello che Matteo Renzi, nella sua prima uscita da presidente del consiglio, ricevesse i lavoratori della Electrolux… Infatti è andata così:
Come spiego nell’ultimo articolo di febbraio, c’è un enorme problema di legittimazione dell’autorità a mio avviso legato anche alla fuoriuscita della sfera pubblica dall’ambito economico e dunque connesso all’impossibilità per le istituzioni democratico-rappresentative di svolgere compiutamente il ruolo di promozione sociale che sarebbe loro costituzionalmente tributato. Il contrasto al latifondo urbano in tale processo dovrebbe inserirsi.
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