Napoli per noi

Siccome uno degli articoli più cliccati è stato  ‘pensare globale, agire locale non è uno slogan ma una sfida vitale’ continuo la tradizione sperando che porti altrettanta fortuna con un titolo dei Pooh… Che fra l’altro è una delle loro canzoni che preferisco:

questo perché casualmente ascoltato un’intervista a Bassolino, e non posso che ribadire come, al netto dei problemi quotidiani e delle contraddizioni insite in ogni esperienza di governo, anche la più ‘perfetta’, quello che sta succedendo a Napoli con l’attuale (e spero anche futura, atteso che è in scadenza di mandato) amministrazione è un caso unico in Italia per dimensioni e massa critica. Era parecchio che ne avrei voluto scrivere analiticamente, ma la notizia della cittadinanza onoraria a Ochalan e il fatto che Napoli esca ‘da sinistra’ dal sistema Equitalia

rende necessario parlarne, anche perché nella prossima puntata di PresaDiretta si occuperà anche di AcquaBeneComune con un’anticipazione che è tutto un programma: il Comune di Napoli è l’unica grande città italiana che ha scelto la gestione interamente pubblica del servizio idrico. Le tariffe oggi sono tra le più basse d’Italia e l’azienda ha chiuso l’ultimo bilancio con 8 milioni di euro di utili. Vedremo nel merito ma le premesse sono ottime. A dire la verità, tuttavia, c’è un ulteriore motivo per cui è importante guardare all’esempio partenopeo: NapoliHolding è probabilmente quanto di più vicino si possa oggi ritrovare in Italia con riferimento alla ricostituzione dell’IRI e a una gestione integrata e programmata delle partecipazioni pubbliche. Un primo passo sicuramente importante, come è importante la politica di promozione web del Comune, a partire dal canale youtube e dai social che costituiscono un vettore estremamente efficace ed economico per far circolare le notizie o il garante per il benessere animale. Opzioni politiche dall’elevata forza anzitutto simbolica.

Proprio oggi peraltro Bagnai ha pubblicato questo post con un passaggio che però vi riporto per esteso: l’unica garanzia perché il credito sia esercitato in modo non discriminatorio e il risparmio sia tutelato è che il sistema bancario ritorni almeno in parte in mano pubblica e che il sistema delle banche popolari e di credito cooperativo venga tutelato – come lo è in Germania, dove peraltro funziona notoriamente molto peggio che da noi. Invece, grazie al bail-in, stiamo procedendo a tappe forzate verso in sistema in cui l’esercizio del credito sarà concentrato in pochi colossi privati, che lo praticheranno a condizioni capestro, senza avere alcuna intelligenza del contesto nel quale si trovano ad operare, e agendo in base a parametri assurdi e impersonali, come sono, per definizione, tutte le regole fisse.

Concetti peraltro sostanzialmente espressi anche in questo passaggio video dello scorso 24/12:

 

Alberto Leoncini

 

ps. Breve addendum italiachecambia ha rinnovato il sito e, per riagganciarmi a quanto sopra detto, è per sostenere storie come quella della Zanardi che io #scelgobancaetica. Non saranno le Banche di Interesse Nazioanale dell’IRI ma è il miglior equilibrio subottimale al quale si possa oggi ambire.

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