Terzo compleanno: a Canossa con la faccia di quelli che l’avevano sempre detto

Eh, si, passa il tempo: sono tre anni che esiste questo blog. Il primo anniversario l’abbiamo celebrato così, il secondo così e il terzo, che sarà domani ma non so se avrò il tempo di scriverci, quindi il post lo pubblico oggi, lo celebriamo intanto con l’invito alla quarta assemblea nazionale di Indipendenza  che sarà fra un mese…Per i più pigri incollo anche la locandina:

iii-assemblea-nazionale-indi

Io parlerò, per la cronaca, di radicamento territoriale e strutturazione di un’alternativa politica, quindi vi aspetto…Naturalmente, per chi non avesse associato la cosa, il 25/3 a Roma ci sarà il vertice europeo per rilanciare in pompa magna la retorica unionista in occasione del sessantennale dei Trattati di Roma, istitutivi della CEE, divenuta ora UE. Sarà un’occasione importante per contestare il modello egemone e le relative politiche, quindi invito chi può/vuole a scendere in piazza. Diversi saranno i cortei, come Indipendenza dobbiamo ancora sciogliere la riserva sul quale partecipare, tuttavia troverete le info sul sito, ma anche qui, per i più pigri vedrò di darne conto qui.

Bene, ora veniamo al merito: che saremmo tornati da dove siamo partiti, solo con trent’anni di deindustrializzazione, quasi dieci di recessione tecnica e un tessuto istituzionale ridotto a un colabrodo, questo l’abbiamo sempre saputo, e detto qui, qui e in molti altri post, ma quello che vi propongo oggi le supera tutte: avete presente HFarm? Si, questa:

Ecco, gira gira, tutto questo smart, duepuntozero, nuovismo variamente declinato dove arriva? Ma al caro vecchio IRI, amici miei!

Esattamente come l’acqua per lessare le patate: vi giuro che non credevo ai miei occhi, ma vedere che CDP nel suo sito ufficiale, cioè di fatto il braccio pubblico di investimento che ha sostituito (parzialmente e male, perché dovrebbe fare altro) l’IRI sia partner di HFarm con dichiarazioni del genere:

Abbiamo dato vita insieme a Cattolica ad un pool di investimento – ha commentato Aldo Mazzocco, Head of Group Real Estate del Gruppo Cdp  con l’obiettivo di sostenere una importante realtà italiana del mondo dell’innovazione. L’investimento è coerente con la vocazione del nostro fondo FIA2, dedicato alle nuove forme dell’abitare, degli ambienti di lavoro e dell’educazione”.

è qualcosa di incredibile. Ora, per arrivare qui, a prescindere dalla bontà o meno della scelta, che non è mio interesse sindacare…anche perché non c’è assolutamente niente di male nell’attivare una partnership con un soggetto sostanzialmente pubblico, il punto è che, mediaticamente, il mondo ‘start up’, digitale, e-tutto viene descritto come qualcosa di radicalmente ‘nuovo’ e ‘diverso’ dalle vecchie logiche politiche, economiche e sociali.Ora, a parte il fatto che si tratti in molti casi di tecnologia militare, come internet che è la base di tutto e che quindi deriva direttamente dal ‘bene pubblico’ per definizione da manuale, cioè la difesa, appunto (e quindi la sovranità come monopolio dell’uso della forza…). Questa narrazione va smentita e va invece indagato come e in che termini debba concretarsi l’intervento pubblico nel frangente attuale, che è quello che facciamo qui. Il punto, quindi, non è se debba esserci un intervento pubblico nell’economia ma come, quindi si rassegnino quelli che ‘eh ma non siamo più negli anni ’60’.

A questo punto, dovevamo proprio sottoporci a questo calvario economico? E se no, chi dobbiamo ringraziare? Quei personaggi, senza riferimenti, che ci hanno imbottito le prime serate sulle magnifiche sorti progressive delle privatizzazioni? O con la storia dei panettoni di Stato?  O con l’italietta della liretta? Vogliamo poi parlare del dogma dell’indipendenza della banca centrale? E, per quanto qui direttamente ci interessa, il conto di aver raso al suolo una delle più grandi conglomerate industriali pubbliche del mondo, esattamente, a chi lo dobbiamo mandare?

Beh, Borghi ci ha già detto nel 2012 come finirà:

Spero vivavamente che questo sia l’ultimo compleanno che ho tempo di festeggiare qui, perché, sapete, ho in cuor mio la speranza che fra un anno il regime sia caduto e avremo iniziato la, lunga e non meno faticosa, ricostruzione che sarà economica ma riguarderà anche la ricomposizione delle fratture (umane, personali, famigliari e politiche) create da questo modello. In tale contesto spero di poter dare il mio contributo e di avere poco tempo per le analisi perché il tempo dovrebbe essere assorbito dalle cose da fare, potendole fare. Questo è il mio augurio e la mia speranza, un po’ come il bellissimo discorso di Nord che trovate al minuto 1h 56 min, da Il partigiano Johnny di Fenoglio. Se non l’avete visto, regalatevi due ore per guardarlo integralmente.

Io, per parte mia, cercherò di non rimanerci nell’ultimo mese di guerra, poi ognuno faccia come crede.

 

Alberto Leoncini

PS: è ripartito il trenoverde2017 di Legambiente/Trenitalia

il governo non ha ancora fissato la data dei referendum su voucher e appalti, voi intanto seguite la campagna. 

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